25 febbraio 2022
Care lettrici, cari lettori,
distratti dalla politica italiana, lontani dai fatti del mondo salvo quando accade qualcosa di eclatante o a noi particolarmente vicino, tanti di noi si sono accorti di ciò che sarebbe potuto accadere molto tardi. Complice anche un sistema dell'informazione spesso approssimativo e superficiale, che nelle scorse ore è arrivato a parlare dell'aggressione russa all'Ucraina come della «prima guerra europea dopo la Seconda guerra mondiale», tralasciando dunque del tutto il dramma dei Balcani negli anni Novanta del secolo scorso.
Dal nostro osservatorio, vorremmo offirvi alcuni spunti di riflessione, legati naturalmente all'urgenza e alla drammaticità del momento e pur tuttavia distanti per quanto possibile dalla contingenza del'evoluzione dei fatti, che in queste ore stanno mutando con grande rapidità.
Per questo, abbiamo chiesto a Marcello Flores e a Martino Mazzonis due contributi, che si aggiungono a quelli di Giuseppe Spatafora e Maria Chiara Franceschelli pubblicati nei giorni scorsi, riservandoci di proseguire l'analisi con altri interventi nei prossimi giorni. Tenendo fermo l'auspicio che l'esclation militare cui stiamo assistendo possa rapidamente essere sostituita da un progressivo, per quanto oggi assai difficile da immaginare, processo di pacificazione.
Buona lettura.
la guerra in ucraina

In Occidente molti sembrano non aver compreso quale sia, da anni, la vera strategia di Putin. Ora dovrebbe essere evidente: ed è ora di abbandonare una volta per tutte l’ottica degli anni Settanta-Novanta del secolo scorso
di Marcello Flores
la Guerra in ucraina

Al secondo giorno di guerra vengono alla luce gli errori compiuti nel recente passato e nel lungo periodo nei rapporti con la Russia di Putin. Senza ancora sapere sino a dove vorrà spingersi l'aggressione russa all'Ucraina
di Martino Mazzonis
dal nostro archivio
calendario civile

Quell’intervento militare per molti versi ha riscritto la Storia, stabilendo un nuovo principio: davanti a violazioni gravi, su larga scala e sistematiche dei diritti umani, la comunità internazionale è più che legittimata a intervenire
di Francesco Strazzari
LA CITAZIONE
«Nessuna arma, classica o atomica, allo stato attuale della tecnica, può proteggere una nazione dalla morte» [Raymond Aron, Logica e paradossi della teoria strategica, «il Mulino», n. 150, a. XIV, aprile 1965]
sulla attuale situazione in ucraina hanno sin qui scritto per noi
Marcello Flores, Maria Chiara Franceschelli, Martino Mazzonis, Giuseppe Spatafora. Qui tutti gli ultimi articoli pubblicati
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