«Questa battaglia è perduta. Ma c’è ancora il tempo per vincerne un’altra»
Il 14 giugno 1800, durante la seconda campagna d’Italia, Napoleone vinse di stretta misura a Marengo. All’inizio dominati, i francesi riuscirono a capovolgere l’esito della battaglia che pareva perduta anche grazie ai talentuosi generali Desaix e Kellermann. Gianluca Albergoni si sofferma su una delle più celebri battaglie dell’epopea napoleonica illustrando il quadro generale, i momenti che precedettero lo scontro e raccontandone lo svolgimento senza dimenticarne la fortuna e le successive rivisitazioni. Vincere davvero una battaglia può voler dire anche saper ben rappresentare la vittoria agli occhi dei propri uomini e farla vivere negli immaginari.
Gianluca Albergoni insegna Storia contemporanea nell’Università degli Studi di Pavia. Tra i suoi libri ricordiamo «Il patriota traditore» (2009).
- Introduzione. Una battaglia paradossale
- I. Gli antefatti
- 1. La seconda coalizione e la formazione dell’Armée de réserve
- 2. Il tempo di Genova
- 3. «Come il fulmine»: sulle orme di Annibale e Carlo Magno
- 4. In cerca di informazioni: dalla caduta di Genova alla battaglia di Casteggio-Montebello
- 5. Partita a scacchi: a Marengo prima di «Marengo»
- II. La battaglia
- 1. Il campo di battaglia
- 2. L’esercito repubblicano e le forze in campo
- 3. L’attacco impaludato
- 4. Aspettando Desaix
- 5. La battaglia persa e il tempo per vincerne un’altra
- 6. Inseguimento all’imbrunire
- 7. Guerra o pace
- III. La battaglia contesa
- 1. La corona in testa
- 2. «Io spero tutto da Bonaparte»
- 3. Celebrare Marengo nella seconda Cisalpina
- 4. Marengo nel Parnasso democratico
- 5. Verso l’Impero: dai «Fasti» a «un madrigale a colpi di cannone»
- Conclusioni. Chi ha vinto a Marengo?
- Indice dei nomi
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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