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ISCRIVITILa paura è l’emozione più forte, e la più fraintesa. Ci rifiutiamo di indagarne i segreti. La temiamo come una nemica, ma non possiamo farne a meno per stare al mondo. È un campanello d’allarme: segnala un pericolo e spinge a fuggirlo, ma poi a volte suggerisce di sospendere la fuga, di conoscere quello che temiamo per trasformare il pericolo in un rischio consapevole, da affrontare e superare. Ecco i due volti della paura. Il primo difende quanto già abbiamo e siamo, come quando teniamo chiuse le porte di casa. L’altro induce ad aprire quelle porte e a varcarne la soglia, alla scoperta di ciò che potremo essere e avere. Ma c’è anche una paura che diventa terrore o angoscia, che ci lascia in balìa del pericolo, incapaci di arricchire le nostre vite con la curiosità. Da qui provengono molte sofferenze e miserie morali, e l’odio per chi non è di casa.
Roberto Escobar ha insegnato Filosofia politica nell’Università di Milano e collabora con «Il Sole 24 Ore». Con il Mulino ha già pubblicato: «Il silenzio dei persecutori ovvero il coraggio di Sharazàd» (2001), «La libertà negli occhi» (2006), «Metamorfosi della paura» (nuova ed. 2007), «La paura del laico» (2010), «Eroi della politica. Storie di re, capi e fondatori» (2012), «La fedeltà di don Giovanni» (2014); «Totò. Avventura di una marionetta» (nuova ed. 2017); «Il buono del mondo» (2018) e «Il mondo secondo Woody» (2020).