Possiamo ancora avere speranza nel passato?
O nemmeno il passato è più quello di una volta?
Nella società del presentismo, in un mondo in perenne accelerazione, il passato è ormai condannato a un destino di rimozione collettiva? E in che senso possiamo ancora parlare di quella tradizione europea e occidentale contro cui sempre più spesso ci si scatena? Non è certo questa la prima volta che una società si focalizza sul presente, ma oggi più che mai ci si identifica con «un immediato» che non sembra avere - né volere - un passato e un futuro. Il passato non parla più una lingua conosciuta, ma certo pone un problema che riguarda tutti noi. Senza cedere alle tentazioni della nostalgia, questo libro lo riscopre come un processo dinamico in continua negoziazione col presente. Del resto, ritornare al passato è un modo eccellente per prepararsi al futuro e cominciare a costruirlo.
Mauro Bonazzi insegna Storia della filosofia antica e medievale presso l’Università di Utrecht, in Olanda. Tra le sue pubblicazioni: «Con gli occhi dei greci» (Carocci, 2016), «Dubito ergo sum» (Solferino, 2021); e per Einaudi, «Atene, la città inquieta» (2017), «Creature di un sol giorno. I greci e il mistero dell’esistenza» (2020), «Il naufragio di Ulisse» (2023). Collabora con il «Corriere della Sera» e tiene una rubrica settimanale di filosofia per Sette.