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ISCRIVITIChe cos’è, in fondo, la letteratura? E come dobbiamo considerare il linguaggio di cui è composta? È questo l’interrogativo fondamentale da cui sono partiti i filosofi per affrontare questioni centrali quali la differenza tra il linguaggio delle opere letterarie e il linguaggio ordinario, il nesso tra verità e significato, forma e contenuto, stile e autore. Pur riconoscendo l’utilità degli strumenti d’analisi, l’autrice esorta a non dimenticare mai di leggere i testi letterari dalla prima all’ultima pagina, per provare a capire che cosa dicono, perché lo dicono e se ce ne importa ancora qualcosa. E a leggerli magari anche lasciando che la spina dorsale prenda il sopravvento. Del resto, come ricordava Nabokov nelle sue lezioni, la sede del piacere estetico è fra le scapole, e il cervello non è che il proseguimento della spina dorsale.
Carola Barbero insegna Filosofia del linguaggio e Filosofia della letteratura all’Università di Torino. Fra i suoi libri ricordiamo, usciti da Carocci, «Filosofia della letteratura» (2013) e «Significato» (con S. Caputo, 2018). Ha pubblicato anche «L’arte di nuotare. Meditazioni sul nuoto» (Il melangolo, 2016) e «La porta della fantasia» (Il Mulino, 2019).