L’ultimo Medioevo ha generato il grande codice dell’economia di mercato, che con la Riforma protestante si biforcherà in un capitalismo nordico, erede di Lutero e Calvino, e in uno meridiano, figlio dei mercatores toscani e di san Francesco. Un capitalismo dunque che in qualcosa ha continuato l’Umanesimo civile dei secoli precedenti e in altro di importante se ne è invece allontanato. Questo libro ne racconta la genesi evidenziandone gli aspetti comunitari, meticci e relazionali, maschili ma con inaspettate presenze femminili; con uno sguardo speciale all’intreccio tra lo spirito dei mercanti e quello dei frati mendicanti. Un viaggio attraverso il primo capitalismo europeo animato e ispirato da qualcosa di molto più grande, vasto e potente del puro interesse economico delle merci.
Luigino Bruni è professore di Economia politica nell’Università Lumsa di Roma. Fra i suoi libri: «Il capitalismo infelice» (Giunti, 2018) e «L’arte della gratuità» (Vita e Pensiero, 2021). E per il Mulino: «L’economia civile» (con S. Zamagni, 2015).
- Una premessa
- I. Una storia di mercanti e di mendicanti
- 1. Mercato come incivilimento.
- 2. Religione sì, ma non troppo.
- 3. Effetti imprevisti e ambivalenze.
- II. Non amate il mondo, abbiatene però cura
- 1. Distruzioni creatrici e Monti di Pietà.
- 2. La disputa sul primato.
- 3. Le ombre del Monte.
- 4. Le icone della finanza civile.
- 5. Il frumento, moneta meridiana.
- III. Oikonomia francescana: dibattiti medioevali su interessi, tempo e denaro
- 1. Ma cosa è davvero usura?
- 2. Il tempo non è una merce.
- 3. La crisi del tempo-qualità e l’invenzione del purgatorio.
- 4. E se tutti i beni fossero beni comuni?
- 5. L’economia di Adamo e la proprietà privata.
- IV. Terre di mezzo: controversie, mediazioni (e qualche sorpresa)
- 1. Tra l’utile e l’onesto.
- 2. Il debito pubblico: una questione di dono?
- 3. Quando e perché i mercanti riuscirono ad occupare il tempio.
- 4. Giuda e la Maddalena.
- 5. Perché la conoscenza era un bene comune e gratuito.
- V. La civil mercatura
- 1. La belle époque dei mercatanti.
- 2. Quel mercato della seconda contabilità.
- 3. «Amore alla gente del mondo».
- 4. Quella povertà che non era vergogna.
- 5. La mercatura è arte delle mani e degli occhi.
- 6. Dante, Boccaccio e l’economia: il tempo in cui la fragilità divenne virtù economica e civile.
- 7. L’antimodernismo economico del mondo cattolico.
- VI. L’economia della Controriforma e il prezzo delle donne
- 1. Il mercato delle spose tra dono e prezzo.
- 2. Le trappole dei «noi» sbagliati.
- 3. Quando, nel corpo delle donne, il mercato divenne divino.
- Conclusioni
- Postfazione di Amleto Spicciani
- Indice dei nomi e dei personaggi
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
Il tuo browser non supporta la tecnologia necessaria per visualizzare l'anteprima.
Per visualizzzare l'anteprima utilizza uno dei seguenti browser.