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ISCRIVITII dilemmi posti dalle condotte eutanasiche e dal suicidio medicalmente assistito continuano a coinvolgere l’opinione pubblica. Aggiornato agli ultimi sviluppi del biodiritto penale, questo libro si fonda su un patrimonio quanto più possibile condiviso, funzionale a un dibattito ampio ed aperto, e sulla distinzione fondamentale tra bioetica e biodiritto: poiché non tutto quello che appare eticamente censurabile costituisce reato e non tutto ciò che ricade nell’area del lecito fonda necessariamente un diritto. Il biodiritto penale tocca questioni cruciali connesse ai temi di inizio e fine vita e, dall’analisi dei suoi contesti, emergono alcune costanti: la proposta dell’autore è di edificare questi punti di riferimento in forma di principi.
Stefano Canestrari è professore ordinario di Diritto penale nell’Università di Bologna. Dal 2006 è membro del Comitato Nazionale per la Bioetica. È stato Presidente del Comitato di Bioetica dell’Università di Bologna. È tra i curatori del «Trattato di biodiritto» (diretto da S. Rodotà e P. Zatti, Giuffrè, 2010-12). Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: «Laicità e diritto» (a cura di, BUP, 2007), «Bioetica e diritto penale. Materiali per una discussione» (Giappichelli, 20142), «Ferite dell’anima e corpi prigionieri. Suicidio e aiuto al suicidio nella prospettiva di un diritto liberale e solidale» (BUP, 2021).