- Introduzione. La relazione come legame «conflittuale» alla prova del tempo
- 1. L’occasione del libro
- 2. La struttura del libro: parole (in)segnate dall’esperienza
- PARTE PRIMA. LA FIDUCIA RECIPROCA TRA PERSONE IN RELAZIONE
- Il lessico della cultura della relazionalità
- I. I valori fondanti la sfera relazionale
- Incipit. La fiducia reciproca quale esperienza originaria della relazione
- I. Fiducia «obbligante»
- 1. Gratitudine e riconoscenza
- 2. Fiducia e fedeltà
- 3. Riconoscimento
- 4. Reciprocità e dono
- II. Spazio condiviso tra persone libere
- 5. Relazionalità
- 6. Persona
- 7. Interiorità e intimità
- 8. Responsabilità, coscienza, libertà
- 9. Volontà e impegno
- III. Tempo per comunicare
- 10. Ascolto e comunicazione
- 11. Attenzione e attesa
- 12. Speranza e apertura del tempo
- 13. Futuro e tempo progettuale
- 14. Memoria e ricordo
- Exit. Il tempo opportuno per vedersi faccia a faccia
- II. Nel vivo della relazione
- Incipit. Il sostegno reciproco nella differenza
- I. Prossimità sostenibile
- 1. Distanza e confronto
- 2. Prossimo e concordia
- 3. Cura e rispetto
- 4. Mitezza e perdono
- 5. Accoglienza e amicizia
- II. Natura conflittuale della differenza dell’altro
- 6. Fatica e conflitto
- 7. Identità e appartenenza
- 8. Armonia e respiro
- 9. Dialogo e differenza
- III. Ineludibilità del dolore
- 10. Vulnerabilità e resilienza
- 11. Dolore e pianto
- 12. Pathos e conforto
- 13. Perseveranza e pazienza
- Exit. L’assillo sfuggente della conflittualità
- III. Le dinamiche relazionali
- Incipit. Restare persone affidabili in ogni cambiamento
- I. Le forme elementari del comunicare
- 1. Parola e linguaggio
- 2. Vita e corpo
- 3. Bellezza e arte
- II. La forza creativa dell’immaginazione
- 4. Illusione e delusione
- 5. Immagine e idolo
- 6. Icona e trasfigurazione
- 7. Immaginazione e simbolo
- III. Discernere i cambiamenti
- 8. Cammino e crisi
- 9. Cambiamento e maturità
- 10. Processo e complessità
- 11. Discernimento e desiderio
- 12. Prudenza ed esperienza
- Exit. La maturazione dei cambiamenti effettivi
- Ricapitolazione
- PARTE SECONDA. IL TEMPO DI CURA RECIPROCA
- Navigando sulla rotta del Metodo Rondine
- Premessa. La bussola fornita dal Metodo Rondine
- 1. Revisione del nesso relazione-conflitto
- 2. La relazione come habitat della fiducia permanente
- 3. Sul crinale tra teoria relazionale e prassi mediatrici
- I. La relazione come habitat della fiducia permanente
- I. Tempo: tra aporia concettuale e ritmo vitale
- II. Rielaborazione dei valori fondanti la sfera relazionale
- III. Ritmi vitali e ascolto reciproco «lungimirante»
- 1. La lungimiranza attiva nell’habitat relazionale
- IV. L’habitat relazionale e il legame conflittuale del «noi»
- 1. Il «noi» è un legame conflittuale
- V. La «performatività» del fare memoria
- 1. L’impegno di raccontare
- 2. La prospettiva della promessa
- II. L’esperienza della cura reciproca, nucleo vivo della relazione
- I. «Relazioni di cura» e «aver cura reciproca»
- 1. Cura assidua: donare tempo
- 2. Cura appassionata: coinvolgimento responsabile
- II. Il volto speculare della vicinanza
- 1. Il sostegno giusto al momento giusto
- 2. L’accoglienza reciproca della differenza (nel simile)
- III. La promessa di comunanza nel dolore
- 1. La sostenibile leggerezza dell’empatia verso i vulnerabili
- 2. La «cura compassionevole» verso i fragili
- IV. La cura dell’incontro
- 1. La sintassi immaginativa nell’esperienza dialogica
- 2. La fluidità dei registri espressivi nel sentire immediato
- III. Criteri per agire nei cambiamenti
- I. I diversi travagli del cambiamento di mentalità
- 1. Riconoscimento della dignità umana
- 2. Condividere il dolore tra persone colpite da sventura
- II. Cambiamenti decisivi e sistema complesso
- 1. Sintesi del paradigma della complessità
- 2. Il valore del soggetto-persona
- III. Il discernimento dei desideri alla luce del paradigma della complessità
- 1. Il cambiamento creativo è frutto di un sapiente disordine
- 2. La svolta, tra alternative e scala della sofferenza
- IV. Comunicare reciprocamente il dolore cupo
- 1. Nel dolore tragico «ha senso» il silenzio
- 2. Il senso delle parole mediatrici tra persone nella sventura
- V. Ricapitolando: l’attraversamento del ponte generativo
- Conclusioni generali
- Postfazione. Strana coppia... ma non troppo, di Franco Vaccari
- Riferimenti bibliografici
- Indice alfabetico dei lemmi