Copertina L'architettura italiana nel Duecento

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a stampa € 25,00
collana "Le vie della civiltà"
pp. 376, Brossura, 978-88-15-29421-0
anno di pubblicazione 2021

CARLO TOSCO

L'architettura italiana nel Duecento

Il Duecento è stato forse il secolo di maggiore sperimentazione nella storia dell’architettura medievale italiana. Il suo racconto è avventuroso, perché include edifici straordinari come la basilica di Assisi, il battistero di Parma, i castelli di Federico II nel Mezzogiorno, i palazzi pubblici delle città, le grandi cattedrali di Siena, di Firenze e di Orvieto. Politicamente instabile e frammentata, dal punto di vista artistico l’Italia è un mosaico che racchiude tessere multiformi: sperimentazioni, ibridazioni, flussi di committenze. Nel Duecento, fanno la loro comparsa fenomeni che trovano proprio in Italia la loro origine, come l’architettura degli ordini mendicanti e la promozione pubblica dei palazzi comunali. Con Federico II e la committenza dei papi l’arte diventa manifestazione di autorità contrapposte che utilizzano gli edifici come un veicolo di propaganda e di affermazione. L’architettura si fa strumento potente nelle mani di chi detiene il potere.

Carlo Tosco insegna Storia dell’architettura al Politecnico di Torino. Con il Mulino ha pubblicato anche «Il paesaggio come storia» (20172), «I beni culturali» (2014), «L’architettura medievale in Italia. 600-1200» (2016), «Andare per abbazie cistercensi» (2017) e «Storia dei giardini» (2018).

Introduzione
I. La svolta del Duecento
II. Il progetto imperiale di Federico II
III. La nuova architettura pubblica: i palazzi comunali
IV. L'impatto degli ordini mendicanti
V. Gli Angioini e il papato
VI. Grandi cantieri di fine secolo
Indice dei luoghi

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