La vittoria nella Grande Guerra (4 novembre), la Liberazione (25 aprile), la nascita della Repubblica (2 giugno) sono le ricorrenze canoniche dell’Italia democratica. Ma quale storia hanno dietro di sé? E quali altre ricorrenze sono state invece dimenticate o derubricate? Quella sorta di pedagogia storica che un paese esercita segnando sul calendario la celebrazione dei momenti fondanti della propria storia cambia nel tempo. Lo mostra questo volume raccontando le nostre feste nazionali, dai primi anni unitari alla mobilitazione patriottica della prima guerra mondiale, alla ritualità fascista, all’affermarsi di un patriottismo costituzionale nell’età repubblicana. E infine all’evolvere del calendario civile del primo ventennio del Duemila che ha visto fra l’altro l’istituzione di ben cinque diversi giorni della memoria.
Maurizio Ridolfi, ordinario di Storia contemporanea nell’Università della Tuscia a Viterbo, attualmente è docente all’Università di Roma Tre. Fra i suoi libri: «Storia dei partiti politici» (B. Mondadori, 2008), «Storia politica dell’Italia repubblicana» (B. Mondadori, 2010), «La politica dei colori» (Le Monnier, 2016), «Verso la public history» (Pacini, 2017).