Innovazione digitale, valorizzazione della biodiversità e del paesaggio, turismo etico e sostenibile, rigenerazione di spazi abbandonati, inclusione sociale, promozione delle filiere locali e servizi di prossimità sono gli ingredienti del modello AttivAree. Un modello di sviluppo locale sostenibile promosso da Fondazione Cariplo per dare nuova vita alle aree interne del territorio in cui opera attraverso due progetti locali: Oltrepò(bio)diverso (capofila Fondazione Sviluppo Oltrepò pavese) e Valli Resilienti (capofila Comunità montana di Valle Trompia). Gli autori analizzano, per ciascun tema, le azioni intraprese, le pratiche realizzate e i risultati ottenuti e li raffrontano con altri programmi italiani e stranieri, condividendo così uno stile di lavoro che potrà aiutare altre realtà italiane a compiere un salto di qualità nella creazione di reti e partnership territoriali.
Giorgio Osti, sociologo dell’ambiente e del territorio dell’Università di Padova, si è sempre occupato di aree rurali marginali e ha studiato aspetti cruciali della crisi ambientale: i movimenti sociali, la gestione dei rifiuti, il nesso cibo-acqua-energia. Elena Jachia è direttore dell’Area Ambiente di Fondazione Cariplo dal 2007. Lavora da oltre 30 anni in campo ambientale. Dal 2016 ha coordinato il programma intersettoriale AttivAree, mirato alla rivitalizzazione delle aree interne.
- Prefazione, di Giovanni Fosti
- Introduzione, di Giorgio Osti
- PARTE PRIMA: Modelli di intervento nelle
aree interne
- I. Il modello AttivAree, di Elena Jachia
- II. Il progetto Valli Resilienti, di Fabrizio
Veronesi e Arianna Bonardi
- III. Il progetto Oltrepò (bio)diverso, di Raffaella
Piazzardi, Elena Buscaglia e Paola Fugagnoli
- IV. La relazione tra territori e Fondazione
Cariplo: la figura del tutor, di Marco Cau
ed Elisa D’Anza
- V. Un modello di policy place-based: la Strategia
nazionale per le aree interne, di Fabrizio
Barca e Giovanni Carrosio
- VI. Una politica di sviluppo rurale. L’esperienza
italiana LEADER, di Antonello Podda
- VII. Approcci relazionali allo sviluppo delle aree
interne d’Europa, di Bettina Bock
- PARTE SECONDA: Approfondimenti tematici su
AttivAree
- VIII. La chiave culturale di rinascita, di Simona
Bodo
- IX. Le identità territoriali e la loro evoluzione
nell’esperienza di Oltrepò (bio)diverso,
di Giorgio Boatti
- X. Obiettivo: educazione di qualità, di Silvia
Armandola, Umberto Dallocchio ed Elena
Bassi
- XI. Il riuso del patrimonio edilizio: una scelta
di comunità, di Barbara Badiani e Lorenza
Gazzerro
- XII. Il digitale va in montagna, di Laura Aglio
- XIII. Il ruolo del terzo settore nella riattivazione
delle aree interne, di Viviana Bassan
e Claudia Pedercini
- XIV. La spinta delle cooperative di comunità,
di Giovanni Teneggi
- XV. Ricerca & sviluppo per le comunità rurali,
di Alberto Vercesi e Rita Bacchella
- XVI. Turismo sostenibile come leva di sviluppo
territoriale, di Massimiliano Vavassori,
Matteo Montebelli e Noemi Canevarolo
- XVII. Biodiversità e servizi ecosistemici in
Oltrepò Pavese, di Valeria Garibaldi e
Francesco Silvestri
- XVIII. I ponti verso i centri urbani, di Filippo
Barbera
- XIX. La comunicazione del programma
AttivAree, di Lucia Masutti e Luca Arzuffi
- PARTE TERZA: Monitoraggio e valutazione del
programma AttivAree
- XX. Gli effetti del programma AttivAree: prime
stime, di Gian Paolo Barbetta, Paolo
Canino, Stefano Cima e Beatrice Anna
Maria Gallo
- XXI. Percorsi di capacity building per il sistema
di monitoraggio, di Chiara Sumiraschi
- XXII. La valutazione di AttivAree nel contesto
nazionale e internazionale, di Tito
Bianchi
- XXIII. Segnali di cambiamento, di Chiara Sumiraschi,
Elisa D’Anza e Marco Cau
- Conclusioni, di Giorgio Osti
- Testimonianze dai territori
- Appendice fotografica
- Riferimenti bibliografici