Ma quali sono le «scuole della speranza» per contrastare la paura? Almeno cinque: il pensiero critico, i gruppi di volontariato, i gruppi religiosi, la famiglia e gli amici, la poesia e le arti.
La paura, un’emozione primordiale, può essere opportunamente indotta e sfruttata dal potere. È ciò che Martha Nussbaum osserva descrivendo metaforicamente come «monarchia della paura» la tendenza di taluni assetti politici ad allarmare proditoriamente i propri «sudditi», fiaccando la loro capacità di giudizio. Il convulso susseguirsi di accadimenti inquietanti (non solo l’elezione di Trump e il distacco di Brexit ma soprattutto il ritorno di atti xenofobi e razzisti) l’ha indotta a riflettere sullo scadimento della vita politica occidentale e sul malessere degli individui, che vede sprofondati nel risentimento, nella rabbia e nella faziosità. La paura è un veleno per la democrazia, perché toglie alle persone l’orgoglio di essere libere e indipendenti nel loro pensiero. Per sottrarsi alla pressione di un conformismo emotivo tarato sull’angoscia e aprirsi alla speranza, giova ricorrere ancora una volta all’insegnamento degli antichi, l’antidoto a ogni chiusura mentale.
Martha C. Nussbaum insegna Law and Ethics nella University of Chicago Law School. Con il Mulino ha pubblicato: «Diventare persone» (2001), «Giustizia sociale e dignità umana» (2002), «Le nuove frontiere della giustizia» (2007), «Giustizia e aiuto materiale» (2008), «L’intelligenza delle emozioni» (2009), «Lo scontro dentro le civiltà» (2009), «Libertà di coscienza e religione» (2009), «La fragilità del bene» (2011), «Non per profitto» (2013), «Creare capacità» (2014), «Emozioni politiche» (2014), «La rabbia e il perdono» (2017) e «Invecchiare con saggezza» (con S. Levmore, 2019).
- Prefazione
- Introduzione
- I. La paura, primigenia e potente
- 1. Definire la paura.
- 2. La politica della paura.
- 3. Sollecitudine, reciprocità, gioco.
- 4. Il contesto facilitante: prima parte.
- 5. La morte si presenta alla mente.
- 6. Retorica della paura ed errore democratico.
- 7. Le leggi della paura: euristiche e pregiudizi.
- 8. La paura dei musulmani: retorica ed euristiche, due presidenti a confronto.
- 9. Il contesto facilitante: seconda parte.
- II. L’ira, figlia della paura
- 1. Le radici dell’ira: la collera e le idee di ingiustizia.
- 2. Definire l’ira.
- 3. Tre errori nell’ira.
- 4. Il quarto errore nell’ira: l’impotenza e il «mondo giusto».
- 5. L’ira, figlia della paura.
- 6. Protesta senza rivalsa.
- III. Il disgusto indotto dalla paura: la politica
dell’esclusione
- 1. Disgusto primario e vulnerabilità.
- 2. Disgusto proiettivo e subordinazione di gruppo.
- 3. Il disgusto e le nostre paure.
- 4. Disgusto: perché ora?
- IV. L’impero dell’invidia
- 1. Definire l’invidia.
- 2. Le radici dell’invidia nella paura.
- 3. Politica e demografia: Israele e Palestina3. L’invidia in azione: la scuola superiore.
- 4. Invidia e democrazia: Hamilton e Burr.
- 5. L’invidia in questa fase politica.
- 6. Verso una politica della non-invidia
- V. Una miscela tossica: sessismo e misoginia
- 1. Sessismo e misoginia.
- 2. Paura-colpevolizzazione.
- 3. Paura-invidia.
- 4. Paura-disgusto.
- VI. Speranza, amore, prospettive
- 1. Definire la speranza.
- 2. La speranza come «postulato pratico».
- 3. La speranza: l’opposto della paura.
- 4. I parenti stretti della speranza: fede e amore.
- 5. Pratiche di speranza: le arti.
- 6. Pratiche di speranza: lo spirito di Socrate.
- 7. Pratiche di speranza: la religione.
- 8. Pratiche di speranza: i movimenti di protesta.
- 9. Pratiche di speranza: le visioni della giustizia.
- 10. La necessità del servizio civile nazionale.
- 11. Perché perdere tempo con la speranza?
- Indice dei nomi
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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