Un testo fortemente filosofico, in cui Carlo Galli, autore fra i più originali e alieno dalle mode del momento, sostiene le ragioni di un realismo critico radicale, storicamente argomentato. La prima parte, teorica, approfondisce concetti fondamentali della riflessione politica: critica, crisi, teologia politica. Nelle pagine successive, di taglio analitico, si intesse un serrato confronto con grandi pensatori del passato, fra tutti Nietzsche e Schmitt. La terza parte, infine, è organizzata per affreschi tematici, sulla paura, la guerra, il nemico, il Nulla. La cifra metodologica comune è la critica che interroga la storia del pensiero politico per far emergere questioni teoretiche decisive: il rapporto fra mediazione e immediatezza, guerra e ordine, declinato in forme sempre diverse. Ovvero, una genealogia teologico-politica, che porta alla luce il non detto del pensiero, la sua interna e originaria zona d’ombra.
Carlo Galli ha insegnato Storia delle dottrine politiche nell’Università di Bologna. Dirige la rivista «Filosofia politica». Con il Mulino ha pubblicato, fra l’altro, «Genealogia della politica» (nuova ed. 2010), «Spazi politici» (2001), «Lo sguardo di Giano» (2008), «L’umanità multiculturale» (2008), «Abbiccì della cronaca politica» (2012), «Marx eretico» (2018) e «Sovranità» (2019).