Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, strumento di repressione politica, fu creato dal fascismo perché, si è sostenuto, non aveva fiducia nella magistratura ordinaria. Ma cosa è stato quest’organo e che ruolo ha avuto nell’assetto istituzionale del regime? In realtà l’obiettivo era una riforma in senso fascista dell’intero sistema della giustizia; il Tribunale speciale voleva essere una specie di prova generale. Alla sua attività contribuirono, insieme ai magistrati militari e ai membri della Milizia, proprio i magistrati ordinari, con le prassi tipiche della magistratura, la loro cultura, ma anche il loro zelo repressivo. Basato su documenti inediti, lo studio indaga il concreto funzionamento del Tribunale e gli esiti, spesso contraddittori, della sua azione, senza trascurare la personalità dei giudici dei quali traccia un penetrante ritratto di gruppo.
Leonardo Pompeo D’Alessandro attualmente ha un incarico di insegnamento presso l’Università Bocconi. Già assegnista di ricerca, prima presso l’Università Sapienza e poi presso la stessa Bocconi, è membro del Consiglio scientifico della Fondazione Gramsci e della redazione della rivista «Le Carte e la Storia».
- Introduzione p. 9
- I. Alle origini della giustizia fascista
- 1. Una legislazione per l’“emergenza”
- 2. Un “giudice speciale” a difesa del regime
- 3. Una Camera senza opposizione
- 4. L’ambiguità del Senato
- II. Una giustizia “speciale”
- 1. Nuovi organi, “vecchi” uomini
- 2. Una falsa partenza: l’istituzione della Commissione
istruttoria
- 3. Un verdetto annunciato: il processo ai comunisti
- 4. Bilanci e ripensamenti
- 5. L’apertura ai magistrati ordinari
- III. Da speciale a ordinario: la cesura del 1931
- 1. Tribunali militari e repressione politica: continuità
e rotture
- 2. Militare vs politico? La scelta ibrida del regime
- 3. Tribunale speciale e nuovo sistema penale: un processo
di normalizzazione
- 4. Il plauso della magistratura e il paradosso della nuova
giustizia fascista
- 5. Un atto scontato: l’approvazione della proroga
- IV. Dentro la giustizia fascista
- 1. La stabilizzazione degli anni Trenta
- 2. Milizia, magistratura, esercito e carabinieri: un organico
composito
- 3. Magistrati in camicia nera? Una foto di gruppo
- 4. Lo zelo dei magistrati e la centralità della Procura
- V. Difendere lo Stato, difendere la nazione: la
guerra e i nuovi nemici
- 1. La giustizia speciale e il confine orientale
- 2. L’estensione delle competenze e la proroga del 1941
- 3. I numeri della repressione giudiziaria: un bilancio
complessivo
- Indice dei nomi
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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