Copertina Menopeggio

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collana "Percorsi"
pp. 448, Brossura, 978-88-15-28702-1
anno di pubblicazione 2020

TANIA GROPPI

Menopeggio

La democrazia costituzionale nel XXI secolo

Cosa sta accadendo alla democrazia costituzionale nel nuovo millennio? L’illusione che, dopo il 1989, si sia aperta una fase di illimitata espansione in tutti i continenti è tramontata. A trent’anni di distanza, si è di fronte a un arretramento, che pare investire sia i paesi che hanno vissuto recenti transizioni democratiche, sia quelli di democrazia consolidata. In più, emergono nel mondo nuovi potenti competitors, Stati non democratici che vantano risultati significativi quanto a sviluppo economico ed efficienza dei processi decisionali. Insomma, le democrazie non possono più dormire sonni tranquilli, appoggiandosi su una legittimazione percepita come inscalfibile da parte dei loro cittadini. Il volume, raccogliendo alcuni contributi degli ultimi quindici anni – basati, oltre che sull’attività di ricerca, sull’esperienza internazionale di insegnamento e di consulenza dell’autrice – cerca di fornire una risposta a tale domanda, nella convinzione che la democrazia costituzionale del Secondo dopoguerra sia la migliore (o la meno peggio) forma di reggimento di cui l’umanità abbia fatto esperienza, o, comunque, la migliore (o la meno peggio) storicamente disponibile in questa epoca.

Tania Groppi è professoressa ordinaria di Istituzioni di diritto pubblico nell’Università di Siena, dove insegna anche Diritto comparato. Ha diretto e dirige progetti di ricerca, nazionali e internazionali, sulla giustizia costituzionale, la democrazia costituzionale, il dialogo tra le corti. Ha partecipato ad attività di Institution building in Iraq, Repubblica democratica del Congo, Tunisia. È autrice, tra l’altro, dei volumi «Il federalismo» (Roma-Bari, 2004); «Canada» (Bologna, 2007); «Le grandi decisioni della Corte costituzionale italiana» (Napoli, 2010) e curatrice di «The Use of Foreign Precedents by Constitutional Judges» (Oxford, 2013, con M.C. Ponthoreau) e «Tunisia. La primavera della Costituzione» (Roma, 2015, con I. Spigno).

Premessa
Prologo. La domanda di Hamza
Parte prima: Costituzionalismo globale?
I. La Costituzione tunisina del 2014 nel quadro del «costituzionalismo globale»
Parte seconda: Input
II. Resistenza e Costituzione
III. «Fondata sul lavoro». Origini, significato, attualità della scelta dei costituenti
IV. I simboli della Repubblica democratica: la bandiera
Parte terza: Competitors
V. Costituzioni senza costituzionalismo? La codificazione dei diritti in Asia agli inizi del XXI secolo
VI. Tra costituzionalismo globale ed eccezionalismo: diritti e libertà nel sistema costituzionale cinese
VII. Turchia 2017: l’attacco allo Stato di diritto e il fallimento della condizionalità europea
Parte quarta: Output
VIII. «Occidentali’s karma»? L’innesto delle istituzioni parlamentari in contesti «estranei» alla tradizione giuridica occidentale
IX. La legittimazione della giustizia costituzionale. Una prospettiva comparata
X. «Bottom up globalization»? Il ricorso a precedenti stranieri da parte delle Corti costituzionali
XI. Il dialogo tra Corti in materia di antiterrorismo: strategia giurisprudenziale o convergenza culturale?
XII. Sostenibilità e costituzioni: lo Stato costituzionale alla prova del futuro
XIII. Multiculturalismo 4.0
XIV. Diseguaglianze e immobilità sociale. Quel che la Costituzione italiana ha da dire
Postlogo. Quel che fa la differenza
Nota sui testi
Indice delle cose e delle persone notevoli

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