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ISCRIVITI«Dodici storie di vita che, se non sono letteratura, poco ci manca. Miller dice di essere un antropologo, ma a lettura terminata non si può fare a meno di pensare che è anche uno psicologo e uno scrittore»
Marco Belpoliti
Arredi e decorazioni, dischi e ricordini, fotografie e giocattoli raccontano di noi, danno corpo alla nostra memoria, offrono senso e contesto alle nostre relazioni con gli altri. Con gli oggetti, acquistati o ereditati, ricevuti o trovati, allestiamo il teatro intimo della nostra esistenza. Refrattario a banalizzare le merci come puri contenitori di alienazione e omaggi al consumismo, l’autore entra in dodici appartamenti nella stessa strada di una grande città, osserva con sguardo di entomologo, registra parole e gesti, e per questo sentiero risale alla vita più riposta delle persone che vi dimorano. Piccole cosmologie in cui protagonista è la silenziosa ma eloquente collezione di oggetti quotidiani che abitano insieme a noi le nostre case.
Daniel Miller insegna Antropologia allo University College di Londra. Tra i suoi libri segnaliamo «Teoria dello shopping» (Editori Riuniti, 1998) e «Per un’antropologia delle cose» (Ledizioni, 2013).