«Scherza con i fanti, lascia stare i santi…», ovvero sacro e profano non vanno mescolati. Ma è sempre vero? Ebraismo, cristianesimo e islam escludono che si possa ridere di Dio. Il monoteismo non ride. Originata da vignette che deridevano Allah, la strage di «Charlie Hebdo» è lì a ricordarcelo. Vi sono però religioni che danno spazio allo scherzo e alla comicità, in cui gli dèi ridono e anche gli uomini possono e sanno ridere degli dèi: sono le joking religions. Ponendole a raffronto con i tre monoteismi abramitici gli autori raccontano queste «religioni umoristiche»: il politeismo del mondo classico, le religioni orientali e in particolare del Giappone, le «religioni senza nome» dell’Africa e del Nordamerica. Desacralizzando gli dèi esse li avvicinano agli uomini e per ciò stesso, al contrario dei monoteismi di per sé esclusivi, sono inclusive e aperte ai valori della convivenza.
Maurizio Bettini, classicista e scrittore, è professore emerito di Filologia classica dell’Università di Siena; fra i suoi libri con il Mulino: «Elogio del politeismo» (2014), «Radici» (2016), «Il grande racconto dei miti classici» (nuova ed. 2018), «Viaggio nella terra dei sogni» (2017), «Dai Romani a noi» (2019). Massimo Raveri, professore ordinario di Religioni e filosofie dell’Asia Orientale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha pubblicato fra l’altro «Il pensiero giapponese classico» (Einaudi, 2014). Francesco Remotti è professore emerito di Antropologia culturale dell’Università di Torino; il suo ultimo libro è «Somiglianze. Una via per la convivenza» (Laterza, 2019).