Copertina Ciao

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collana "Universale Paperbacks il Mulino"
serie "Parole nostre"
pp. 168, Brossura, 978-88-15-27520-2
anno di pubblicazione 2018

Una delle nostre parole più famose nel mondo origina dal veneziano sciavo, nel senso di schiavo, usato per salutare qualcuno ponendosi al suo servizio, come a dire Servo vostro! Si è affermata come saluto confidenziale tra Otto e Novecento, per poi diventare di uso generalizzato in tempi più recenti. È una parola-azione: ciao «si dice» e «si fa». La sua fortuna internazionale passa attraverso il made in Italy, ma è debitrice anche di episodi particolari connessi a canzoni o film di successo. Infine ciao può assumere nuove forme nel tempo, come dimostrano ciaone o la sequenza cià cià cià usata oggi per chiudere una telefonata.

Nicola De Blasi insegna Storia della lingua italiana nell’Università di Napoli «Federico II». Fra i suoi libri ricordiamo: «Profilo linguistico della Campania» (Laterza, 2006), «Storia linguistica di Napoli» (Carocci, 2012), «Eduardo» (Salerno Ed., 2016) e «Scugnizzo» (Cesati, 2017). Con il Mulino ha già pubblicato «Geografia e storia dell’italiano regionale» (2014).

Premessa. Ciao, ciao bambina
1. Un saluto per il tu
2. Quando è nato ciao?
3. Le voci e i silenzi dei vocabolari
4. Saluti in viaggio a fine Ottocento
5. Il ciao politico a Napoli e a Roma
6. C'era una volta schiavo
7. Tra dialetto e italiano
8. Un ciaone per Carnevale
9. Parola e gesto
Conclusioni
Nota bibliografica
Indici

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