L’impero Almohade, il cui territorio si estendeva a tutto il Maghreb, da Tripoli all’Atlantico, e all’ampia parte ancora musulmana della Spagna, fu nel periodo del suo apogeo il regno più vasto nell’area del Mediterraneo occidentale. I suoi rapporti con l’Europa latina furono intensi e complessi: essenzialmente conflittuali quelli con i regni cristiani della penisola iberica, dove per alcuni decenni gli almohadi furono in grado di arrestare ˗ e anzi, in certa misura di far retrocedere ˗ il processo di Reconquista; prevalentemente pacifici, invece, quelli col regno di Sicilia e con le repubbliche marinare italiane. Proprio sotto gli Almohadi il commercio nel Maghreb delle repubbliche marinare conobbe un rapido sviluppo e i mercanti italiani divennero di casa nei principali porti della regione. Fu anche un periodo di intensi scambi culturali, durante il quale, grazie a traduzioni dall’arabo realizzate soprattutto in Spagna, l’Europa assorbì avidamente gran parte della cultura filosofica e scientifica musulmana. Caratterizzata da un’ascesa trionfante, seguita da un brillante apogeo e da un rapido declino, nonostante la sua relativa brevità la parabola dell’impero Almohade riveste quindi un grande interesse storico, oltre a rappresentare un esempio quasi paradigmatico, ben documentato da fonti interne, di un fenomeno che si può considerare tipico del mondo islamico: la trasformazione di un movimento in origine esclusivamente religioso in un organismo politico-militare aggressivo e conquistatore. Apre il volume una prefazione di Franco Cardini.
Piero Zattoni, ingegnere elettronico, coltiva da sempre una viva passione per la storia, in particolare dell’Europa e del mondo islamico tardomedievali. Ha pubblicato «Roma, Mosca» (2005) e «Le ultime crociate. L’Europa in crisi di fronte al pericolo turco (1369-1464)» (2009), nonché numerosi articoli su riviste specializzate, alcuni dei quali costituiscono le premesse per questo volume.