«La democrazia italiana ha saputo costruire una sua tormentata evoluzione, anche addomesticando i fantasmi della guerra fredda, evitando la possible degenerazione dello scontro e inserendosi positivamente in un alveo europeo. In qualche occasione, anzi, proprio le necessità e le contiguità della guerra fredda hanno dato forza alle componenti interne della democrazia italiana che volevano consolidarla in senso inclusivo»
La politica dell’Italia repubblicana si è largamente specchiata nel bipolarismo della guerra fredda internazionale: dalla rottura dell’alleanza antifascista con l’esclusione delle sinistre dalla sfera di governo, passando per la contrastata vicenda del centro-sinistra, fino all’avvicinamento di Dc e Pci nella «solidarietà nazionale», all’epoca della distensione. In uno straordinario affresco, sono ricostruiti tutti i risvolti del cammino della democrazia italiana nel quadro dell’equilibrio bipolare: il peso e i limiti delle superpotenze (in particolare degli Stati Uniti); le logiche di scontro fino alle soglie della guerra civile che misero a dura prova la convivenza costituzionale; l’azione dei politici, dei diplomatici e dei militari che utilizzavano sponde internazionali per i propri fini.
Guido Formigoni insegna Storia contemporanea nell’Università IULM di Milano. Con il Mulino ha pubblicato «La Democrazia Cristiana e l’alleanza occidentale» (1996), «Storia della politica internazionale nell’età contemporanea» (nuova ed. 2006), «L’Italia dei cattolici» (2010), «Aldo Moro. Lo statista e il suo dramma» (2016).
- Introduzione. L'Italia nel conflitto pervasivo della guerra fredda
- 1. La guerra «totale» fredda: culmine dei processi del Novecento
- 2. Centralità della struttura internazionale e originalità degli Stati nazionali
- 3. Le strutture e gli eventi: un discorso sulla cronologia
- I. Eredità della guerra e transizione alla democrazia 1943-1946
- 1. Una nuova questione nazionale: crisi e continuità dello Stato
- 2. La convergenza antifascista e il senso della nazione
- 3. L'Italia si ritrova in Occidente: economia e politica delle «sfere d'influenza»
- 4. Monarchia, Cln, Resistenza
- 5. La «politica nazionale» di fronte al nascente primato americano
- 6. Insurrezione, liberazione e violenze: l'emergenza ricostruttiva
- 7. Il governo De Gasperi e la Repubblica
- In sintesi
- II. La duplice fase costituente: sistema politico repubblicano e guerra fredda globale 1947-1949
- 1. Il trauma del negoziato di pace
- 2. L'alleanza antifascista si logora: inflazione e tensioni sociali
- 3. La crisi del maggio 1947 e il piano Marshall
- 4. Le sinistre all'opposizione e la genesi del centrismo
- 5. Le elezioni del 1948: armi, propaganda e politica
- 6. Una democrazia tra due mondi: l'Erp, l'attentato a Togliatti, l'Unione occidentale
- 7. L'alleanza atlantica chiude la doppia fase costituente
- In sintesi
- III. Ombre di guerra e mondi sociali contrapposti 1950-1955
- 1. Il confronto sull'indirizzo economico e la tensione nelle piazze
- 2. Le conseguenze della guerra di Corea
- 3. La Dc, i centristi e lo scontro sociale e ideologico: funzionalità e limiti
- 4. Il ridotto sociale comunista e le frontiere tra i mondi
- 5. De Gasperi, le destre e gli americani: una «democrazia protetta»?
- 6. L'ambasciatrice Luce e le elezioni del 1953: irrigidimenti e incomprensioni
- 7. Il governo Scelba e la questione comunista
- 8. Nuova stabilità italiana e riformismo possibile
- 9. Le sirene del disgelo: Gronchi, Fanfani e la prima distensione
- In sintesi
- IV. Tempeste tra i blocchi e superamento del centrismo 1956-1961
- 1. Destalinizzazione e anticomunismo
- 2. Il duplice trauma del novembre 1956: Budapest e Suez
- 3. La crisi del centrismo e la questione dell'«apertura a sinistra»
- 4. Il tentativo neoatlantico e i suoi nemici
- 5. La rivolta antifanfaniana: Moro e Segni
- 6. Il caso Tambroni: cavalcare l'incertezza
- 7. Convergenze e divergenze: socialisti, comunisti e neofascisti
- 8. La presidenza Kennedy e il muro di Berlino
- In sintesi
- V. Coesistenza pacifica e centro-sinistra 1962-1968
- 1. Svolta morotea e riformismo fanfaniano
- 2. La crisi di Cuba e le elezioni del 1963: un inizio travagliato
- 3. La «congiuntura» negativa dell'economia: Banca d'Italia, Cee e governo
- 4. Segni e De Lorenzo: un blocco all'evoluzione del sistema
- 5. I governi Moro e la sfida della guerra in Vietnam
- 6. Distensione bipolare e irrigidimenti dei blocchi: la Grecia e il Medio Oriente
- 7. Studenti e operai tentano di uscire dagli schemi
- 8. Da Roma a Praga e a Washington: segnali di indebolimenti dei «mondi» contrapposti
- In sintesi
- VI. Crisi dell'Occidente e italiche ombre di destra 1969-1973
- 1. Sbandamento democristiano, tensioni nel sistema
- 2. Una via italiana alla distensione? Moro ministro degli Esteri
- 3. La «strategia della tensione»: l'ipotesi reazionaria
- 4. Riforme in parlamento, radicalizzazione nel paese
- 5. Le difficoltà americane e le fragilità italiane: la crisi del dollaro
- 6. La stabilizzazione illusoria: il centro-destra di Andreotti
- 7. Palazzo Giustiniani: ritorno al centro-sinistra
- 8. L'iniziativa di Berlinguer e la guerra dello Yom Kippur
- In sintesi
- VII. Distensione contrastata e «solidarietà nazionale» 1974-1978
- 1. L'Europa in fermento e la prova fanfaniana
- 2. Sconfitta l'ipotesi reazionaria, si rafforza il terrorismo a sinistra
- 3. L'irrigidimento americano e il ritorno di Moro al governo
- 4. La scossa elettorale del 1975 e la «questione democristiana»
- 5. Fine del centro-sinistra e nuove decisive elezioni
- 6. L'avvio della «solidarietà nazionale» tra Usa e Urss
- 7. Accordi programmatici e difficoltà diplomatiche
- 8. La delicatissima crisi di inizio 1978
- 9. Il delitto Moro svolta decisiva
- In sintesi
- Conclusioni
- Note
- Indice dei nomi
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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