«Non voglio cercare giustificazioni... Vorrei solo raccontare la storia di un ragazzo che a dodici anni è già dentro Cosa Nostra»
Nella sua testimonianza diretta e pulsante, raccolta dall’autrice in una località segreta, Gaspare Spatuzza si racconta e ripercorre la storia di un giovane della periferia palermitana attratto e cooptato da Cosa Nostra. Dell’organizzazione criminale condivide per molto tempo la logica e la spietata crudeltà, divenendo reggente del mandamento mafioso e ritagliandosi uno spazio di rilievo nelle stragi degli anni novanta. Da uomo d’onore diventa poi risoluto collaboratore di giustizia quando, dopo l’arresto, chiama in causa delicate responsabilità politiche e scardina l’impianto processuale di tre procedimenti giudiziari. Un lungo viaggio narrativo che è anche catarsi personale, in cui si mescolano denuncia sociale, conversione religiosa, ricerca faticosa di una nuova dimensione di vita.
Alessandra Dino esperta di criminalità organizzata, insegna Sociologia giuridica e della devianza nell’Università di Palermo. Tra i suoi libri segnaliamo, entrambi pubblicati da Laterza, «La mafia devota. Chiesa, religione, Cosa nostra» (2008) e «Gli ultimi padrini. Indagine sul governo di Cosa nostra» (2011).
- Prologo. Andare al cuore delle ferite
- 1. L'aiutante boia di Brancaccio
- 2. Autobiografie plurali
- I. Negoziazioni
- 1. Vivere per raccontarlo
- 2. Colloquio o intervista?
- 3. Il carcere come cornice
- 4. Le regole dell'interazione
- 4.1 Pronomi e parole: dall'oralità alla scrittura
- 5. Letture...
- 6. Lo stile del racconto
- 6.1 Frammenti
- 6.2 Il disegno si compone
- II. Dentro il quotidiano mafioso
- 1. Un reticolo di sentimenti
- 2. «Se parla Spatuzza parla Graviano...»
- 3. Tra ragione ed emozioni...
- 3.1 Dubbi e giustificazioni
- 4.Da soldato a reggente
- 5. Nel cuore delle contraddizioni
- 5.1 La famiglia e le donne
- 5.2 L'apprendistato mafioso
- III. Tra mafia e politica
- 1. Avvicinamenti e rapide chiusure
- 2. Un quadro, un sogno, un dono
- 2.1 Una sottile linea di demarcazione tra bene e male
- 2.2 Ho sognato Giovanni Falcone...
- 2.3 Un libro come viatico, come messaggio, come oggetto transizionale
- 3. «Dissociarsi» dalla mafia...
- 4. Il convitato di pietra
- 5. Ancora sulla dissociazione...
- 5.1 Che cosa intende lei per «legalità»?
- 5.2 Un verbale riapparso dopo quindici anni...
- 5.3 Dai colloqui investigativi, alla dissociazione fino alla collaborazione
- 6. La verità però fa ancora paura
- 7. È una storia molto ingarbugliata...
- IV. La svolta
- 1. Un'intima distanza
- 2. Paura della morte
- 3. Tra fede e giustizia
- 4. Tre sacerdoti
- 4.1 Padre Pietro Capoccia e gli studi di teologia
- 4.2 Don Massimiliano De Simone: un rapporto intenso e travagliato
- 4.3 La confessione «totale» con il vescovo dell'Aquila
- 5. La fede ritrovata
- 6. Perdonare l'imperdonabile?
- 6.1 Tra Lev Tolstoj e i fratelli Graviano
- 6.2 La corrispondenza con Giovanna Maggiani Chelli
- 7. Aggrappato alla speranza
- 7.1 Lenzuoli a Brancaccio
- 7.2 Guardando al futuro
- Epilogo. L'aporia del racconto
- 1. Ascoltare il non detto
- 2. «À rebours»: dalla scrittura all'oralità
- 2.1 Parola per parola...
- 2.2 Ancora tagli e fratture
- 2.3 L'ultimo incontro
- 3. Dentro l'enigma
- Ringraziamenti
- Bibliografia
- Appendice
- 1. Sigle e abbreviazioni
- 2. Atti e documenti giudiziari
- 3. Rapporti giudiziari e atti parlamentari
- 4. Interviste e incontri
- Indice dei nomi
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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