«Moro non era stato mai popolare, non era mai stato un leader ampiamente amato o un capopopolo. Aveva avuto avversari acerrimi e detrattori feroci, ma aveva conservato attorno a sé, nonostante tutto, l’alone diffuso del riconoscimento di un grande disegno. Era stato un politico con una strategia»
Il rapimento e l’assassinio per mano delle Brigate rosse, nel 1978, hanno finito per concentrare in quella fine tragica la memoria di Aldo Moro. Nell’intento di riscoprire nella sua interezza questo significativo protagonista della storia italiana, il libro ne tratteggia un profilo biografico completo: l’intellettuale, il giurista, il dirigente delle associazioni cattoliche, il costituente, il politico, lo statista. Moro fu il principale stratega del centro-sinistra e della «solidarietà nazionale», ma anche a lungo guida del governo e della politica estera italiana. La sua esperienza assunse un carattere drammatico non solo per il violento epilogo ma anche per la crescente difficoltà nel tenere assieme Stato e società, innovazione e tradizione, cambiamento e coesione, in un sistema sociale e politico messo a dura prova dalla transizione degli anni Settanta.
Guido Formigoni insegna Storia contemporanea nell’Università IULM di Milano. Con il Mulino ha pubblicato «La Democrazia Cristiana e l’alleanza occidentale» (1996), «Storia della politica internazionale nell’età contemporanea» (nuova ed. 2006) e «L’Italia dei cattolici» (2010).
- Introduzione. Intellettuale, credente, politico
- I. La formazione peculiare di un giurista cattolico meridionale
- Le radici familiari
- Fede e coscienza nell'esperienza giovanile
- Il tirocinio formativo nella Fuci e il regime fascista
- II. Un leader degli intellettuali di Azione cattolica
- I primi passi da studioso e la presidenza nazionale della Fuci
- La guerra mondiale e lo sguardo al futuro
- L'avvio dell'insegnamento universitario: il problema dello Stato
- Il tormentato avvicinamento alla vita politica
- Un ruolo dirigente nei Laureati cattolici
- III. Il lavoro costituente e l'apprendistato politico
- Una candidatura cattolica
- Protagonista alla Costituente
- Dossettiano (e un po' degasperiano)
- Iniziativa democratica e la guida del gruppo alla Camera
- Il rapporto con la segreteria Fanfani e le prime esperienze ministeriali
- IV. Segretario della Dc e artefice dell'«apertura a sinistra»
- Domus Mariae: l'avvio della segreteria
- La crisi Tambroni e le «convergenze democratiche»
- La strategia del centro-sinistra
- La vittoria congressuale del 1962 e il governo Fanfani
- Nuove tensioni: le elezioni del 1963
- V. Alla guida dei governi di centro-sinistra
- Gli esordi tormentati e la «congiuntura» negativa
- La crisi del luglio 1964 e il «piano Sole»
- Il tentativo di governare lo sviluppo
- L'evoluzione prudente di una politica estera: atlantismo, europeismo e distensione
- La seconda crisi di governo e le difficoltà del riformismo
- VI. La cesura del 1968 e il lungo impegno al ministero degli Esteri
- All'opposizione nel partito: una nuova prospettiva
- L'assunzione degli Esteri e il nuovo attivismo internazionale
- La sfida della strategia della tensione
- La battaglia contro il neocentrismo
- Palazzo Giustiniani e il ritorno al centro-sinistra
- VII. La difficile gestione della «terza fase»
- Il trauma del divorzio e la «questione democristiana»
- Il quarto governo Moro tra gestione dell'emergenza e fine di una stagione
- Le elezioni del 1976 e la «solidarietà nazionale»
- Il metodo del confronto e l'allargamento della maggioranza allargata
- La delicatissima crisi di inizio 1978
- VIII. Il rapimento e l'assassinio
- Perché Moro? Un sequestro pieno di interrogativi
- Il processo politico delle Br
- La controversa sulla fermezza e le mediazioni riservate: l'ostaggio o le sue carte?
- L'epilogo tragico
- Conclusioni
- Note
- Indice dei nomi
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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