Di qualcuno che è capace, buono o onesto, si dice che è una brava persona. Applaudendo un artista o gratificando un figlio per un buon voto esclamiamo bravo! Come mai allora una bravata o una notte brava non sono imprese di cui andar fieri? E come mai i bravi evocati nei Promessi sposi tutto erano meno che bravi? Lo sapremo ripercorrendo, come fa questa divertente mappa, l’alterna storia del termine: dalle origini alla sua diffusione internazionale, una piccola parola testimone di tante qualità, buone e cattive, degli italiani.
Giuseppe Patota è professore ordinario di Linguistica italiana nell’Università di Siena-Arezzo. Fra i suoi libri recenti «La grande bellezza dell’italiano» (Laterza, 2015); con il Mulino ha pubblicato anche i «Nuovi lineamenti di grammatica storica dell’italiano» (2007).