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ISCRIVITILa macchina della conoscenza umana ha bisogno della grammatica del non. Perché lo zero, il vuoto e il nulla ci consentono di sporgerci su ciò che non sappiamo ancora, su quel non sapere che sempre circonda ciò che crediamo di sapere
Metti una sera a cena un matematico, un fisico e un filosofo: tre compagni di liceo si ritrovano dopo molti anni per intrecciare la nozione di zero, quella di vuoto e quella di nulla. Un dialogo da cui nasce un libro. Che cosa accomuna questi tre concetti? Di certo lo scandalo del paradosso: un numero per il «non essere», indispensabile ma inafferrabile; un «vuoto» che «riempie» la nostra vita quotidiana e che resta un’idea di frontiera della fisica moderna; un’assenza e una mancanza, una negazione effervescente e pensosa che ci attrae fino ai bordi del mondo.
Claudio Bartocci insegna Fisica matematica, Geometria differenziale e Storia della matematica nell’Università di Genova. Tra i suoi libri recenti, per Cortina, «Una piramide di problemi. Storie di geometrie da Gauss a Hilbert» (2012) e «Dimostrare l’impossibile. La scienza inventa il mondo» (2014). Piero Martin insegna Fisica sperimentale nell’Università di Padova. È responsabile di una task force europea su esperimenti di fusione termonucleare controllata, promossa dal Consorzio Eurofusion. Per il Mulino ha pubblicato «L’era dell’atomo» (con A. Viola, 2014). Andrea Tagliapietra insegna Storia della filosofia, Storia delle idee e Filosofia della cultura nell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Per il Mulino ha pubblicato nel 2010 «Icone della fine» e «Non desiderare la donna e la roba d’altri» (con G. Ravasi), nel 2013 «Non ci resta che ridere».