Oltre sei milioni e mezzo di persone in Italia fanno volontariato in modo organizzato o individuale. Ma le attività volontarie sono utili soltanto a chi ne fruisce o anche a chi le svolge? Oltre la retorica, in quale misura il volontariato contribuisce effettivamente a renderci un paese migliore? Questo volume, esito della sinergia tra accademia, sistema statistico nazionale e mondo del volontariato, prende in esame gli impatti sociali, psicologici, politici ed economici del volontariato organizzato e individuale, nonché i fattori sociali e istituzionali che facilitano l’attivazione. L’indagine, dal taglio interdisciplinare, vede coinvolti alcuni dei più autorevoli studiosi italiani e applica per la prima volta su larga scala lo standard internazionale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) allo studio delle attività di volontariato nel nostro paese. Ne emerge uno scenario composito, che arricchisce il dibattito scientifico e offre spunti di riflessione agli addetti ai lavori. «Fare volontariato» contribuisce al benessere psicologico, favorisce la partecipazione politica, genera fiducia e sembra avere anche un valore professionalizzante. D’altra parte, per quanto le attività volontarie siano una possibilità per tutti, la differenziata disponibilità di risorse economiche e culturali pesa in modo significativo sulla probabilità di essere attivi.
Riccardo Guidi è ricercatore in Sociologia generale presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. Ksenija Fonović è Vicedirettore di SPES, Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio. Tania Cappadozzi è ricercatrice all’Istat, Direzione centrale per le statistiche sociali e il censimento della popolazione.
- Prefazione, di Linda Laura Sabbadini
- Introduzione. Volontari e attività volontarie in Italia. Una ricerca a più voci, di Riccardo Guidi, Ksenija Fonović e Tania Cappadozzi
- I. Le dimensioni delle attività volontarie. Caratteri salienti e profili dei volontari, di Tania Cappadozzi e Ksenija Fonović
- PARTE PRIMA: SIGNIFICATI E ANTECEDENTI DELLE ATTIVITÀ VOLONTARIE IN ITALIA
- II. Civili, conviviali, religiosi, individualisti. Come (non) cambiano i significati del volontariato organizzato in Italia, di Riccardo Guidi e Lorenzo Maraviglia
- III. Più risorse, più attivismo? Gli antecedenti sociali delle attività volontarie in Italia, di Riccardo Guidi, Tania Cappadozzi e Sante Orsini
- IV. Tra welfare e reciprocità. Trasformazioni del volontariato nella sfera pubblica allargata, di Andrea Salvini e Lorenzo Maraviglia
- PARTE SECONDA: GLI IMPATTI DELLE ATTIVITÀ VOLONTARIE
- V. La forza di una relazione. Attività volontarie e fiducia, di Loredana Sciolla e Lorenzo Maraviglia
- VI. Scuola di democrazia. Attività volontarie e partecipazione politica, di Roberto Biorcio e Tommaso Vitale
- VII. Far(si) del bene. Attività volontarie e benessere individuale, di Terri Mannarini, Alessia Rochira, Silvia Montecolle ed Eleonora Meli
- PARTE TERZA: ESPLORAZIONI. MAPPE E STRUMENTI PER NUOVI TERRENI DELLA MISURAZIONE DELLE ATTIVITÀ VOLONTARIE
- VIII. Professioni emergenti, competenze trasversali. Interconnessioni tra volontariato e mercato del lavoro, di Manuela Michelini, Marco Musella, Giancarlo Ragozini e Pietro Scalisi
- IX. Render(si) conto. La misurazione del lavoro volontaria nella prospettiva delle organizzazioni, di Laura Berardi, Michele A. Rea e Giulia Bellante
- X. I sistemi locali del volontariato organizzato. Una nuova geografia, di Sabrina Stoppiello, Daniela De Francesco, Stefania Della Queva e Manuela Nicosia
- Riferimenti bibliografici
- Gli autori
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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