«Qui si narra l’avventura
dell’eroe d’ogni bambino
che una vecchia dittatura
trasformò in un burattino.
A quei tempi era ridicolo,
ma purtroppo esiste ancora
per Pinocchio oggi il pericolo
di tornare come allora.
Nella storia che vedrete
c’è la strada più sicura
per salvarlo dalla rete
d’una nuova dittatura»
Nell’età delle masse la politica deve parlare a tutti e adottare un linguaggio semplice e persuasivo; il parlare figurato, per metafore e apologhi, è strumento principe della propaganda. Così non stupisce che la politica ami, alla lettera, raccontar favole. Non tanto (o non solo) nel senso di dire panzane, ma in quello di ricorrere a strutture narrative proprie della tradizione favolistica, mescolando al dato reale elementi di satira, leggende, miracolistica, zoologia, fisiognomica, profezie. Ecco allora Pinocchio diventare campione fascista ma anche comunista, il lupo di Cappuccetto rosso impersonare Togliatti, e Truman e Stalin vestire i panni dell’Orco mangiafuoco…Il grottesco mondo della propaganda politica riportato alla luce in un divertente e istruttivo campionario di favole che la politica, soprattutto negli anni della Guerra fredda, ha propinato agli italiani. «Qui si narra l’avventura dell’eroe d’ogni bambino che una vecchia dittatura trasformò in un burattino. A quei tempi era ridicolo, ma purtroppo esiste ancora per Pinocchio oggi il pericolo di tornare come allora. Nella storia che vedrete c’è la strada più sicura per salvarlo dalla rete d’una nuova dittatura».
Stefano Pivato insegna Storia contemporanea all’Università degli Studi Carlo Bo di Urbino. Con il Mulino ha pubblicato: «Il nome e la storia. Onomastica e religioni politiche nell’Italia contemporanea» (1999); «La storia leggera. L’uso pubblico della storia nella canzone italiana» (2002); «Il Touring Club Italiano» (2006); «Il secolo del rumore.Il paesaggio sonoro nel Novecento» (2011); «I comunisti mangianoi bambini. Storia di una leggenda» (2013).