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ISCRIVITISaggezza, capacità di governare le passioni e di orientare l’azione al perseguimento di un bene comune di tipo universale: è l’idea di prudenza che ci hanno trasmesso i classici e di cui oggi abbiamo più che mai bisogno. Il pensiero economico dominante concepisce erroneamente la prudenza solo come avversione al rischio; mentre in realtà il problema è vedere al di là dei vantaggi a breve termine e agire secondo una visione di lungo periodo. Ecco allora che la vera sfida è trasferire il principio di prudenza alla sfera collettiva e farlo vivere all’interno del disegno delle istituzioni e dei sistemi di governance delle imprese.
Stefano Zamagni insegna Economia politica nell’Università di Bologna e nella Johns Hopkins University. Tra le sue pubblicazioni per il Mulino «L’avarizia» (2009), «La cooperazione» (con V. Zamagni, 2009), «L’economia civile» (con L. Bruni, 2015).