Attraversando i confini fra epoche e letterature il libro illumina le diverse modalità di rapporto con il passato utilizzate dagli individui e dalle collettività, nonché i percorsi che portano alla costituzione di ciò che chiamiamo «patrimonio culturale». Percorsi che cambiano profondamente con la rivoluzione tecnologica. Che cosa significa infatti ricordare a seconda che si parli di libro a stampa, fotografia, scrittura digitale? Per rispondere, l’autrice indaga le funzioni della memoria culturale, concentrandosi sui mezzi grazie ai quali essa si conserva (scrittura, pittura, luoghi, il corpo stesso).
Aleida Assmann insegna Letteratura inglese e Teoria generale della letteratura nell’Università di Costanza. Tra i suoi libri: «Die Zukunft der Erinnerung und der Holocaust» (con G. Hartmann, 2012) e «Das neue Unbehagen an der Erinnerungskultur» (2013).