Nel nostro mondo postmoderno non c’è posto per la stabilità e la durata, l’apparenza prevale sulla sostanza, il tempo si frammenta in episodi, la salute diventa fitness, la massima espressione di libertà è lo zapping. Dalle macerie del vecchio ordine politico bipolare sembra emergere solo un nuovo disordine globale. Le figure emblematiche che abitano questo traballante universo sono il giocatore (in borsa o alla lotteria) e il turista, lo sradicato e il «collezionista di sensazioni». Ma forse, più di ogni altro, lo straniero. Per impedire che l’individuo diventi presto straniero anche a se stesso, è giunto forse il momento di guardare a nuove strategie di vita.
Zygmunt Bauman è professore emerito nell’Università di Leeds. Con il Mulino ha pubblicato «Vite di corsa» (2009), «La società individualizzata» (20102), «Modernità e Olocausto» (20102), «Mortalità, immortalità e altre strategie di vita» (20122), «Gli usi postmoderni del sesso» (2013).