Copertina 1914: attacco a occidente

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collana "Biblioteca storica"
serie "Arte della guerra"
pp. 320, Rilegato, 978-88-15-25098-8
anno di pubblicazione 2014

GIAN ENRICO RUSCONI

1914: attacco a occidente

«La Germania tutta deve gettarsi su un solo nemico, su quello che è il più forte, il più potente e il più pericoloso e questo può essere soltanto l’Occidente, la Francia-Inghilterra. Il destino dell’Austria si deciderà sulla Senna, non sul Bug in Galizia»
Alfred von Schlieffen

Era inevitabile la Grande Guerra? Dall’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo doveva necessariamente scaturire un conflitto mondiale? O si è trattato di una guerra «improbabile», scoppiata per una serie di malintesi e di errori di valutazione? Rusconi ricostruisce il febbrile lavorio politico-diplomatico del luglio 1914 e analizza le vicende belliche sino alla battaglia cruciale della Marna. Il conflitto si configura come una «guerra tedesca» per rompere l’accerchiamento di cui la Germania si sente vittima da parte dell’Intesa russo-francese e inglese. Ma la lotta per l’egemonia sul Continente assume i tratti di una «guerra di civiltà» all’interno dell’Occidente stesso. Gli effetti sono di lunga durata, anche in termini strategico-militari: il secondo conflitto mondiale inizierà infatti con l’attacco alla Francia nel 1940 inteso come replica e rivincita del 1914.

Gian Enrico Rusconi ha insegnato Scienza politica nell’Università di Torino. Fra i suoi numerosi libri segnaliamo: «Rischio 1914. Come si decide una guerra» (1987), «L’azzardo del 1915. Come l’Italia decide la sua guerra» (2005), pubblicati dal Mulino, e «Cosa resta dell’Occidente» (Laterza, 2012).

Introduzione. Guerra tedesca e guerra di civiltà in Occidente
PARTE PRIMA
I. Dopo Sarajevo. Intese segrete, riti e pressioni diplomatiche
II. Chi decide a Berlino: il cancelliere o il capo di stato maggiore?
III. La Gran Bretagna tra soluzione negoziata della crisi e antagonismo anglo-tedesco
IV. La strategia di rischio del cancelliere Bethmann e il suo fallimento
Interludio. Equilibrio delle potenze, egemonia, rischio di guerra
PARTE SECONDA
V. La Marna. La battaglia che cambia la guerra
VI. La guerra programmata. Il piano Schlieffen e il suo mito
VII. Il «piano Moltke» tra realismo e pessimismo
VIII. La guerra dei professori e le «idee del 1914»
PARTE TERZA
«L'Italietta» che non era tale. Gli impegni verso la Triplice Alleanza
X. Quanto pesano la neutralità italiana e l'intervento
PARTE QUARTA
XI. La replica del 1939 e la sindrome del 1914
XII. «Blitzkrieg». Il piano Schlieffen reinventato e la débâcle francese
XIII. Perché «la lunga guerra tedesca» è fallita?
CONCLUSIONI
Una guerra che si poteva evitare?
La Germania cent'anni dopo
Note
Indice dei nomi

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copertina Il mito della Grande Guerra
copertina Caporetto
copertina L'azzardo del 1915
copertina Una guerra segreta