All’idea di democrazia sono stati attribuiti significati assai diversi. Ma se dalle definizioni ideali si passa alle realizzazioni storiche, quali strumenti di accertamento empirico offre la scienza politica? Lijphart individua una tipologia bipolare – modello maggioritario e modello consensuale – a cui riconduce regolarità e variazioni riscontrabili nei diversi paesi. Questa nuova edizione esce in un periodo di grandi sfide per le democrazie e offre un contributo insostituibile al dibattito sul loro «rendimento», un tema assai sentito in un paese come il nostro, incapace di scegliere tra l’uno e l’altro modello democratico.
Arend Lijphart, politologo olandese, è professore emerito di Scienza politica nella University of California a San Diego.
- Presentazione, di Luca Verzichelli
- Premessa alla seconda edizione
- Premessa alla prima edizione
- Introduzione
- I. Il modello Westminster
- II. Il modello consensuale
- III. Trentasei democrazie
- IV. Sistemi di partiti. Modelli bipartitici e multipartitici
- V. Governi. Concentrazione o divisione del potere esecutivo
- VI. Relazioni tra esecutivo e legislativo. Modelli di predominio e di equilibrio
- VII. Sistemi elettorali. Metodi maggioritari e rappresentanza proporzionale
- VIII. Gruppi di interesse. Pluralismo e corporativismo
- IX. Ripartizione del potere. Contrapposizioni tra sistemi federali e unitari e tra sistemi accentrati e decentrati
- X. Parlamenti e congressi. Accentramento e ripartizione del potere legislativo
- XI. Costituzioni. Procedure di emendamento e controllo giurisdizionale
- XII. Banche centrali. Indipendenza e subordinazione
- XIII. La mappa concettuale a due dimensioni della democrazia
- XIV. Efficacia del governo e del policy making. Il modello consensuale fa differenza?
- XV. La qualità di una democrazia «mite e serena». La democrazia consensuale fa differenza
- Conclusioni
- Appendice
- Riferimenti bibliografici