Da cosa nasce il desiderio del male dell’altro? Ci si può difendere dall’invidia? Qual è il confine con gelosia, risentimento, ammirazione? Un ritratto impietoso di un’emozione dolorosa e «indicibile», sempre pronta alla metamorfosi e al travestimento.
Perché lui sì e io no! Nessun rapporto, neanche il più intimo, sembra immune dall’invidia, emozione dolorosa e inconfessabile, che tende a mimetizzarsi con l’ammirazione, l’emulazione, la gelosia e il risentimento. Esistono strategie per difendersi dalla propria invidia o da quella degli altri? È un’emozione solo negativa o può portare qualche beneficio? Da cosa nasce il desiderio dissimulato del male dell’altro? C’è qualche rapporto tra invidia e senso di ingiustizia? Il volume esplora tutti gli aspetti – comprese le possibili funzioni sociali – di un’emozione dalla natura multiforme, sempre pronta alla metamorfosi e al travestimento.
Maria Miceli è ricercatrice presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Cnr di Roma. Per il Mulino ha pubblicato «Sentirsi soli» (2003) e, in questa stessa collana, «L’autostima» (1998).