La nozione di «storia», intesa come una realtà oggettiva che abbraccia le vicende del genere umano in tutte le epoche, sorge in età moderna, in stretto rapporto con concetti quali quelli di progresso e di civiltà. Lo sviluppo dell’umanità acquista un significato nuovo, quello di un processo graduale da un originario stato selvaggio alla barbarie, e dalla barbarie alla civiltà. Si pongono problemi come quello della direzione di tale sviluppo, del significato positivo o negativo del «progresso», del «soggetto» del processo storico, dell’unità della storia o della pluralità delle civiltà. In questo quadro si colloca la riflessione di autori come Voltaire, Kant, Herder, Hegel, Comte, Marx, Burckhardt, Nietzsche, Spengler, Toynbee. Un multiforme e complicato processo che l’autore illustra dalle origini fino alla perdita della centralità dell’Europa e al recente affermarsi di una «storia globale».
Pietro Rossi è professore emerito dell’Università di Torino, dove ha insegnato dapprima Storia della filosofia e poi Filosofia della storia. Membro dell’Accademia Europea, è socio nazionale dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia delle Scienze di Torino, della quale è attualmente presidente. Ha fatto parte del Consiglio direttivo della «Enciclopedia delle Scienze sociali» e ha condiretto (insieme a Carlo A. Viano) la «Storia della filosofia» pubblicata da Laterza (1993-99). Ha diretto la «Rivista di filosofia». Con il Mulino ha pubblicato «L’identità dell’Europa» (2007) e «Avventure e disavventure della filosofia» (2009).