L'intera vicenda di uomo e di studioso di Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716) è segnata da tendenze fortemente contrapposte. Impegnato nei campi più disparati del sapere - filosofia, scienze, matematica, storia, diritto - ebbe un atteggiamento al tempo stesso sistematico, enciclopedico e dialogico, pronto ad accogliere sollecitazioni di ogni provenienza. Le sue opere fondamentali - i "Saggi di teodicea" (1710), volti a giustificare la presenza del male nel mondo, e la "Monadologia" (1714), in cui si formula una vera e propria concezione dell'universo - hanno esercitato un influsso decisivo sulla riflessione successiva. Una figura e un pensiero straordinariamente complessi sui quali fa adesso chiarezza questo volume, che con un apprezzabile sforzo di sintesi mette a fuoco soprattutto il Leibniz filosofo. Sono non solo illustrate e documentate storicamente le idee leibniziane, ma anche ricostruite le questioni teoriche e gli obiettivi scientifici ad esse sottesi. Ne risulta una lettura utile ad approfondire la conoscenza del pensatore che Bertrand Russell definì "una delle menti più elevate di ogni tempo".
Michael-Thomas Liske insegna Filosofia nell'Università di Passau. E' autore di "Aristoteles und der aristotelische Essentialismus" (1985) e di "Leibniz' Freiheitslehre" (1993).