Come fu che la Spagna nell'arco di due secoli soltanto da paese piccolo e isolato divenne la potenza dominante d'Europa e del mondo e altrettanto rapidamente decadde? John H. Elliott, uno dei massimi ispanisti del nostro tempo, racconta questa parabola prendendo le mosse dal 1469, allorché il matrimonio dei "re cattolici" Ferdinando e Isabella unificò i regni di Castiglia e Aragona, per passare alla politica di "reconquista" dei territori iberici in mano musulmana, alla scoperta dell'America e al conseguente instaurarsi di un impero immenso e disperso, che vive la sua stagione d'oro nel pieno Cinquecento con i regni di Carlo V e di Filippo II, e vertiginosamente decade nel corso del Seicento. Chiara ed equilibrata, la narrazione di Elliott si è da tempo affermata come un autentico classico della storiografia sull'età moderna.
John H. Elliott (1930) è professore emerito dell'Università di Oxford. Tra le sue opere: "Il vecchio e il nuovo mondo" (Il Saggiatore, 1985), "Richelieu e Olivares" (Einaudi, 1990), "Il miraggio dell'Impero. Olivares e la Spagna: dall'apogeo alla decadenza" (Salerno, 1991), "La Spagna e il suo mondo" (Einaudi, 1996). Il suo ultimo libro è "Empires of the Atlantic World" (2006).