L'incontro tra l'Europa delle nebbie e la bellezza
mediterranea.
Gli italiani scoprono Capri e il suo mito tardi, sulla scia
degli stranieri. Bramata dai cultori del Sublime, quando lo Sturm und Drang
conquista l'Europa l'isola diviene l'incarnazione del romanticismo, il luogo di
tutti i "bohémiens" in conflitto con l'angusto perbenismo borghese.
Per più di due secoli Capri è stata meta quasi esclusiva delle classi alte europee
e d'oltreoceano. Un "altrove" per eccellenza, un luogo di fuga dalle
proprie esistenze annoiate e insoddisfatte, ma anche dalle proprie costrittive
identità, un mitico incontro con la bellezza, le vestigia e lo spirito degli
antichi, un'icona del Sud soleggiato e balsamico. Da quelle dorate ed eminenti
frequentazioni ha tratto impulso un'avveduta e sagace iniziativa turistica,
tutta italiana, che ha esaltato ora la salubrità tanto cara al positivismo, ora
la licenziosità propria del decadentismo, ora il disordine del futurismo, ora
l'ordine del fascismo, in una successione naturale e disinvolta cui, dopo la
parentesi della guerra, farà da volano l'euforia della dolce vita e
l'affermarsi della società dello spettacolo.
Antonella Boralevi è
scrittrice e giornalista. Tra i suoi libri, "Nel cuore degli uomini"
(1994), "Il segreto" (1996), "Linee d'ombra" (1999), tutti
editi da Mondadori.