Il teatro della vita italiana, dalle rivoluzioni del
Risorgimento ai fatti di Genova.
Con "L'Italia in piazza" il Mulino ripropone una delle
opere più originali e importanti di Mario Isnenghi. Il libro identifica la
piazza quale teatro tipicamente italiano della vita pubblica e della lotta
politica e, attraverso gli usi che ne sono stati fatti, ricostruisce le
trasformazioni della società italiana. Dai moti del 1848 alle cannonate di Bava
Beccaris e ai grandi scioperi, dai comizi interventisti alle adunate oceaniche
del fascismo, da piazzale Loreto ai "disordini" di piazza, ma anche
alle piazze dei paesini, con i caffè e le osterie: questa è la storia
dell'ultima tumultuosa stagione in cui l'"andare in piazza" è stato
parte integrante della vita dei cittadini, prima che luogo pubblico per
eccellenza diventasse la televisione. Una nuova introduzione mostra come l'uso
politico della piazza abbia ripreso forza nell'ultimo decennio, in un
interscambio fra piazza mediatica e piazza reale, dalla grande manifestazione
antifascista del 25 aprile 1994 ai fatti di Genova e alla morte in piazza di
Carlo Giuliani.
Mario Isnenghi insegna Storia contemporanea
nell'Università di Venezia Ca' Foscari. Tra i suoi libri più recenti:
"L'Italia del fascio" (Giunti, 1996), "Breve storia dell'Italia
unita a uso dei perplessi" (Rizzoli, 1998), "La Grande Guerra"
(con G. Rochat, La Nuova Italia, 2000); con il Mulino, "La tragedia
necessaria" (1999) e "Il mito della Grande Guerra" (V ed. 2002).
Ha diretto "I luoghi della memoria" (3 voll., Laterza, 1996-97).