Perch in Russia le truppe tedesche toccarono livelli inauditi di brutalit e violenza.
E' noto che nella guerra sul fronte orientale innescata dall'attacco tedesco all'Unione Sovietica nel giugno 1941 si toccarono livelli di brutalit inaudita: stermini di massa delle popolazioni civili, deportazioni, distruzioni, maltrattamenti dei prigionieri (dei quali 3.300.000, oltre la met, morirono per violenze o stenti). La responsabilit di questo imbarbarimento stata solitamente addebitata al regime hitleriano e alle sue formazioni speciali come le SS, o al pi agli alti comandi della Wehrmacht, sollevandone ranghi e quadri. Questo libro, che esce finalmente anche in Italia, ha per primo infranto tale verit di comodo. Rovesciando la prospettiva e ricostruendo dal basso il comportamento delle truppe, grazie al ricorso a materiali inediti relativi all'attivit di tre divisioni combattenti, Bartov ha potuto mostrare che la Wehrmacht fu pienamente protagonista dell'imbarbarimento della guerra, e che ci fu dovuto al convergere di tre fattori: le condizioni estremamente dure del conflitto sul fronte orientale, il tipo di formazione degli ufficiali, e infine l'indottrinamento politico delle truppe, educate a considerare "Untermenschen", esseri inferiori, le popolazioni slave.
Omer Bartov insegna Storia europea nella Brown University. Tra i suoi libri: "Murder in Our Midst. The Holocaust, Industrial Killing, and Representation" (1996) e "Mirrors of Destruction. War, Genocide, and Modern Identity" (2000). In italiano stato pubblicato il suo "L'esercito di Hitler. Soldati, nazisti e guerra nel terzo Reich" (Swan, 1996).