Quando il mondo era diviso in due: la lunga pace armata che ha segnato la seconda metà del Novecento.
Con questo volume prosegue il programma avviato dal Mulino nei Paperbacks, mirato a coprire i maggiori capitoli della storia contemporanea con brevi, aggiornate sintesi introduttive. In particolare questo titolo si mette in serie con quello di Overy sul periodo 1919-1939 ("Crisi tra le due guerre mondiali") e quello, precedente, di Taylor sulla seconda guerra, costituendo oramai di fatto una storia delle relazioni internazionali nel Novecento. Alla fine della seconda guerra mondiale i rappresentanti delle tre potenze vincitrici - Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica - tennero una serie di incontri al vertice per stabilire, in un clima di amichevole cooperazione, i nuovi assetti internazionali. Ma presto l'euforia per la vittoria sul nemico non sarebbe più riuscita a celare i dissensi che emergevano fra i tre Grandi. Dallo scacchiere europeo i contrasti andarono via via estendendosi alla Cina, alla Corea, al Vietnam e al Medio Oriente, e produssero quella divisione del mondo in blocchi destinata a dominare la storia del dopoguerra fino alla dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991. Il volume ricostruisce le diverse tappe del drammatico confronto fra il mondo comunista e quello filo-occidentale: la divisione della Germania e la creazione della Nato nel 1949, l'escalation degli armamenti nucleari, l'ingresso del terzo mondo nel confronto politico fra le superpotenze, il ruolo di Nixon e Kissinger nell'avvio e poi nel fallimento della "distensione" degli anni Settanta, il nuovo scenario prodottosi nelle relazioni internazionali con la comparsa di Reagan e Gorbaciov negli anni Ottanta. Il capitolo finale è dedicato ad analizzare le cause della improvvisa soluzione della guerra fredda e le conseguenze che ne sono derivate.
Joseph Smith insegna Storia diplomatica americana nell'Università di Exeter.