«Noi italiani non siamo razzisti» si sentiva dire di frequente anni fa. Gli italiani erano «buona gente». Anzi, vittime loro di discriminazione.
Negli Stati Uniti fino a un tempo non lontanissimo gli emigrati italiani non erano classificati come bianchi. Il nostro colonialismo? Una parentesi effimera, appena il tempo per un bacio a una bella abissina. Lo schiavismo era una cosa lontana dalla nostra storia.
Su tutto ciò, abbiamo ormai perduto l’innocenza, se mai l’abbiamo avuta davvero. Come ci ha raccontato Salvatore Bono, fino a due secoli fa i paesi europei, non solo quelli affacciati sull’Atlantico e implicati nella tratta, erano ampiamente e tranquillamente schiavisti.
Ora che l’indignazione per l’assassinio di George Floyd corre le piazze globali è il momento buono per riconoscere fino in fondo che il razzismo e lo schiavismo ci riguardano. Che sono in pieno storia nostra.
I libri del nostro catalogo per approfondire questo tema:
- Francisco Bethencourt, Razzismi
- Olivier Pétré-Grenouillau, La tratta degli schiavi
- Marcus Rediker, La nave negriera
- Lisa A. Lindsay, Il commercio degli schiavi
- John Thornton, L'Africa e gli africani nella formazione del mondo atlantico
- Salvatore Bono, Schiavi
- W.E.B. Du Bois, Sulla linea del colore
- Remo Bodei, Dominio e sottomissione
Buona lettura.